IL MIO PENSIERO

In breve. Sono fortemente convinto che NOI figli di immigrati rappresentiamo il futuro di questa Nazione. Con un tasso di scolarizzazione maggiore rispetto al resto della popolazione e una percentuale di laureati sempre più in crescita siamo lo zoccolo duro della futura classe dirigente e certamente la NUOVA FORZA ELETTORALE NASCENTE IN ITALIA.
Quanto ancora vorremo far ignorare i nostri diritti?
Una nostra partecipazione attiva alle scelte politiche che direzionano il NOSTRO paese è DA PRETENDERE, E' UN NOSTRO DIRITTO.
Sonny.

lunedì 24 ottobre 2011

COSTRETTO A LAVORARE CON UN CARTELLO CON SCRITTO "NEGRO"


L'uomo di cui parla l'articolo in basso è una delle decine di centinaia di vittime del razzismo con tendenze schiaviste che accadono in Italia.


Per un immigrato che denuncia, quanti non hanno ancora il coraggio di farlo?
Quanto siamo disposti ancora a sopportare?Ad essere vittime di un sistema silente con chi ha meno diritti e e sordo con coloro che li invocano?
Leggetevi questo articolo


Articolo preso da: lastampa.it


MILANO
Sul carrello di lavoro era costretto a tenere un cartello con la scritta: «Negro non capace di lavorare ma capace di prendere soldi». E il titolare gli si rivolgeva con epiteti come «Sporco negro» ( ma anche "vieni dal terzo mondo e non capisci niente" e "tornatene al tuo paese", notizia di repubblica.it, ndr). 
Oggi, il ’riscattò giudiziario per un operaio cingalese di 47 anni che aveva querelato il suo datore di lavoro, P.M., 38 anni. Il gup di Milano Andrea Salemme ha condannato col rito abbreviato il proprietario di una piccola ditta di Segrate a 2 anni e mezzo di carcere per maltrattamenti con l’aggravante dell’odio razziale. Il gup ha inoltre disposto una provvisionale di 30mila euro in anticipo sul risarcimento da stabilire in sede civile per la vittima. 


L’ultimo episodio contestato al datore di lavoro risale al 13 maggio dell’anno scorso, quando il dipendente è stato colpito con calci e pugni per una semplice discussione su un giorno di ferie. Nelle motivazioni contestuali alla sentenza, il gup descrive i comportamenti dell’imputato caratterizzati da un «razzismo volgare» e afferma che «la deriva verso l’inciviltà non deve trovare proseliti in un luogo di lavoro». Secondo Salemme, «il concetto del padronato denuncia accenti schiavistici che appartengono a parentesi oscure della storia dell’umanità: quanto di più lontano dall’ossequio dovuto alla dignità del lavoratore».


Mi sembra una notizia agghiacciante, ma purtroppo questa non merita, secondo qualcuno, di essere neanche menzionata nei telegiornali delle ore pasto.
Ci sarà mica qualcosa che gli italiani non devono sapere?


Nella condanna io aggiungerei l'obbligo per il datore di lavoro di indossare ogni giorno una maglia con su scritto: SCHIAVISTA RAZZISTA BIANCO.
Questa si che sarebbe Giustizia.

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