IL MIO PENSIERO

In breve. Sono fortemente convinto che NOI figli di immigrati rappresentiamo il futuro di questa Nazione. Con un tasso di scolarizzazione maggiore rispetto al resto della popolazione e una percentuale di laureati sempre più in crescita siamo lo zoccolo duro della futura classe dirigente e certamente la NUOVA FORZA ELETTORALE NASCENTE IN ITALIA.
Quanto ancora vorremo far ignorare i nostri diritti?
Una nostra partecipazione attiva alle scelte politiche che direzionano il NOSTRO paese è DA PRETENDERE, E' UN NOSTRO DIRITTO.
Sonny.

martedì 11 ottobre 2011

"I FIGLI DEGLI IMMIGRATI NON SONO ITALIANI!!" e se lo dice la Marsilio



Per iniziare voglio riportare questa notizia (un po' vecchiotta a dire il vero) che vede coinvolta all'interno di una tempesta logico-giuridico-mentale e a tratti nevrotica l'Assessore(!) del comune di Roma alle Politiche Educative(?) e Scolastiche(!!), Famiglia[ :-( ] e Gioventù(ahahah!) LAURA MARSILIO.


da corriere.it 


ROMA - «Anche se questi bambini sono nati in Italia è sbagliato considerarli non stranieri. Non è solo un fatto anagrafico ma è una questione culturale. È bene che questi bambini possano convivere con quelli di origine italiana perché così si favorisce un sentimento di appartenenza». Lo ha detto l'assessore capitolino alla Scuola Laura Marsilio durante la sua visita alla scuola elementare multietnica «Carlo Pisacane», in occasione dell'apertura dell'anno scolastico. Marsilio rispondendo all'intervento di una delle docenti presenti, ha affermato che considerare italiani i bambini stranieri nati in Italia, «è un'idea sbagliata di integrazione. È grave pensarla così».
Flora Longhi, dirigente della scuola Pisacane (Jpeg)
Flora Longhi, dirigente della scuola Pisacane (Jpeg)
NO A UN PLESSO SOLO PER STRANIERI - «È aberrante - ha concluso Marsilio - l'istituzione di un plesso con solo stranieri, perché l'integrazione significa scambio e non solo isolamento in una scuola». Sul tema è intervenuta anche il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini: «Dal prossimo anno queste situazioni non si verificheranno più». La scuola di via dell'Acqua Bullicante, oggi parte dell'istituto comprensivo Laparelli, è da anni al centro del dibattito politico per l'altissima percentuale di bambini iscritti di origine straniera ma in gran parte nati sul suolo italiano. È d'accordo con l'affermazione della Marsilio, Flora Longhi, la preside dell'istituto comprensivo Laparelli: «Ha ragione, i figli degli stranieri, anche se nati in Italia, hanno alle spalle un contesto d'origine diverso da quello italiano, mentre invece i figli degli italiani respirano una cultura italiana. È la legge a decidere quando considerarli cittadini italiani. Diverso è il caso dei bimbi stranieri adottati da italiani, che respirano una cultura italiana», ha spiegato la preside, che da quest'anno dirige anche la scuola Pisacane.
«SI E' ESPRESSA MALE» - Subito sono piovute accese critiche alle parole dell'assessore da parte dell'opposizione e da più parti si chiede al sindaco di ritirare le deleghe alla Marsilio. «L'assessore Marsilio si deve dimettere - dice Marco Miccoli coordinatore del Pd Roma -: Alemanno deve ritirarle immediatamente le deleghe. Chi pensa che i bambini nati in Italia da genitori non italiani siano degli stranieri è fuori da ogni civiltà. Roma non merita di essere amministrata da chi rasenta ideologie razziste». Ma allo stesso Alemanno non sono piaciute quelle frasi: «L'assessore Marsilio si è espressa male in chiave istituzionale e legislativa: in Italia non esiste diritto di cittadinanza in base alla nascita ma voglio sottolineare con chiarezza che i bambini che nascono nella nostra città sono un patrimonio per Roma e non mi sento di definirli stranieri». Ha poi però ribadito la sua stima alla Marsilio: «L'assessore Marsilio si è sempre distinta per un grande impegno a favore dell'integrazione delle comunità emigrate e dell'inclusione scolastica dei figli degli immigrati. Sono decine le iniziative che ogni anno vengono messe in atto dall'assessorato in questo senso - precisa il sindaco - e quindi nessuno si può permettere di strumentalizzare l'equivoco di una frase per mettere in discussione un'attività politica e amministrativa fortemente contrassegnata dall'assoluto rispetto di tutte le persone umane e, soprattutto, di tutti i bambini che vivono nella nostra città».
Il primo giorno di scuola alla Pisacane (Eidon)
Il primo giorno di scuola alla Pisacane (Eidon)
I DATI IN ITALIA - Il Ministero dell’Istruzione non considera stranieri i figli degli immigrati nati Italia, perchénon li ha inseriti nell’insieme preso in considerazione per determinare il «tetto» del 30% di stranieri nelle classi. Al contrario, in questo insieme il Miur ha calcolato solo i ragazzi con cittadinanza non italiana, il cui numero cresce costantemente al ritmo di almeno 50mila unità l’anno. Ma nell’ultima rilevazione l’incremento è stato più limitato: secondo il servizio statistico del Miur, nel corso dell’anno scolastico 2008/09 il numero di alunni con cittadinanza non italiana ha raggiunto quota 629.000, il 9,6% in più rispetto a 12 mesi prima, quando la loro presenza dietro ai banchi si era fermata a 574.000 (con un incremento annuo del 14,5%). Il dicastero di viale Trastevere, secondo cui il «rallentamento generalizzato dell’incremento» sarebbe strettamente collegato alla «crisi economica mondiale», l’aumento «maggiore si è registrato nella scuola dell’infanzia, con il 12,7%, seguito da quello della scuola secondaria rispettivamente con il 10,8% per il primo grado e il 9,3% nel secondo grado, mentre nella scuola primaria l’incremento è stato soltanto del 7,6%». In generale, la presenza degli alunni stranieri, registra un’incidenza pari al 7% del totale degli studenti, raggiungendo in valore assoluto le 629.360 unità, rispetto ad una popolazione scolastica complessiva di 8.945.978 unità. Non ha subìto flessioni, invece, il fenomeno degli alunni stranieri nati in Italia, che raggiungendo nel 2008-09 le 233.003 unità, con un incremento percentuale annuale pari al 17%, ha evidenziato la «contrazione del flusso migratorio».

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